Come da ormai consolidata prassi, un convegno, svolto il 29 giugno 2012 presso il centro congressi ‘La Tonnara di Bonagia’, a Valderice, provincia di Trapani, conclude i lavori dell’assemblea generale dell’Associazione Nazionale Gruppi Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani.
Organizzato da Angopi, in collaborazione con i Gruppi di Trapani e delle Isole Egadi, il titolo del convegno propone: ‘Servizi tecnico nautici: tra competenze decentrate’.
Dopo gli indirizzi di saluto pronunciati dal comandante uscente della Capitaneria di porto di Trapani, Bernardo Aruta e dal subentrante Giancarlo Russo e dopo la relazione d’apertura presentata dal presidente di Angopi Cesare Guidi, al tema del convegno forniscono il loro punto di vista relatori di varia estrazione didattica, imprenditoriale e del lavoro, coordinati da Sergio Maria Carbone (ordinario di Diritto dell’Unione Europea e della Navigazione all’Università degli Studi di Genova).
I relatori sono: Tullio Nunzi (responsabile settore Trasporti, logistica e mobilità Confcommerio Imprese per l’Italia); Luigi Robba (direttore Assiterminal); Jan Gardeitchik (direttore di Harbour Master Division di Rotterdam); Federico Sorrentino (ordinario di Diritto costituzionale all’Università La Sapianza di Roma); Giovanni Luciano (segretario generale Fit-Cisl); Francesco Lo Sardo (Ammiraglio ispettore, vice comandante generale Corpo Capitanerie di Porto); Francesco Nerli (presidente Assoporti). Le considerazioni conclusive le trae Cosimo Caliendo (direttore generale dei Porti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
Nel suo commento alla relazione introduttiva di Cesare Guidi, il coordinatore Sergio Maria Carbone annota: «è impensabile che la concorrenza tra porti, e che la concorrenza tra imprese che operano nei porti possa avvenire a scapito di esigenze di sicurezza che dovranno essere garantite in modo unitario, almeno all’interno di tutti i porti di un singolo Stato».
Ed ecco il presidente Nerli: «Le Autorità portuali in Italia non producono un euro di debito. I costi di handling nei porti italiani sono inferiori a quelli che erano vent’anni fa, prima della riforma. I costi dei servizi tecnico nautici non sono aumentati, se non in maniera irrilevante rispetto a come è aumentata l’inflazione e tutto il resto nel nostro Paese. Il problema è che si entra male e si esce peggio dai porti. è un problema di logistica; è un problema di ‘ultimo miglio’. Ma l’ultimo miglio si fa se si investe».
Gli altri interventi sono riportati nella rivista ufficiale dell’Angopi.
[tratto dalla rivista “Porti & Servizi Tecnico Nautici”, edita dall’Angopi]